Ci vuole fiuto...
"La condizione migliore per osservare è quella di essere cammuffato; è la ragione per cui abito in una casa così, che non ha nessuna storia. Sono una mano che disegna e basta.

Queste sono le diverse vite. A è la nascita e B è la fine (indicando la prima a sinistra). La vita ideale sarebbe procedere col tiralinee, una linea perfetta tra A e B ; ma è evidente che ciò non può accadere. Prendiamo questa linea (indicando la seconda, in senso antiorario): può succedere, è verosimile, ma sarebbe la biografia di un infante che muore subito dopo la nascita, qualcosa che non è proprio una vita.
Quest'altra (indicando la terza) è la vita, come posso dire, di una persona della religione, di una persona burocratica.
Questo è un labirinto, la vita di una persona tormentata e confusa. (scegliete voi quale indica)
Questa è di un avaro, di una persona misera. (scegliete voi quale indica)
Ma quello che volevo spiegare - spiegare è una parola detestabile che io uso malvolentieri, ciascuno perciò potrà dare la propria interpretazione - è l'esistenza dell'artista, (indicando la penultima a destra, quella con la B grossa) l'esistenza poetica che comincia sì da A, ma comincia a rovescio, andando a ritroso e annusando le altre vite (seguite con la mente il percorso della sua matita che traccia la linea) entra dentro tutte le vite per la curiosità di capirle, di impersonarle; qui entra e non solo annusa questa vita ma la interpreta anche e percorrendola ne fa una mimica, una imitazione: esce, passa, torna a guardare per un po' quest'altra vita, poi va avanti; visita questa che forse è una vita isterica, probabilmente di una persona pazza, fa un piccolo labirinto elegante, esce da questa vita e procede con una visione perfetta della sua fine che è alla grande B; torna indietro, fa un altro ghirigoro, che è come un rimpianto, per poi rassegnarsi ad andare avanti in modo forte fino alla fine. Allora io ne deduco che la lunga giovinezza dell'artista è un po' quella di passare attraverso le vite altrui, di farsi una vita che contiene l'originalità di aver vissuto e superato quelle degli altri. E dunque si fa così una vita ancora più personale, certamente più ricca."
Saul Steinberg a Sergio Zavoli, 1967

ma quanto sei lontano? solitaria la mia anima ,morde l´aria
RispondiEliminaVita d'artista è vita di uomo, senza distinzioni che non siano le nostre, futili e assurde costruzioni.
RispondiEliminaNessuna vita può essere linea retta, e se potesse esserlo, resta la mia linea (?) bislacca e intermittente, timida, slegata, evanescente, a volte dal tratto marcato, a volte più una curva, quasi ritrosa, contorta e ritorta su se stessa..
Ma mia, unica ed irripetibile.
Un bacio,
Misty
Mi si sono incrociati gli occhi nel tentativo di seguire tutte quelle linee e curve, ma poi ho focalizzato nella mente una linea retta e perpetua ed inevitabilmente ho pensato ad un encefalogramma piatto, ad un elettrocardiogramma piatto e... brrrrr... No no... Una linea retta non è vita... Io amo le montagne russe!
RispondiEliminaLa prospettiva di Steinberg però non era in senso verticale: montagne russe, alti e bassi, contorsioni, umori e passionalità.
RispondiEliminaS'intende un procedimento orizzontale, di avviluppo, di mimesi. Più freddo, fecondo e - alla fine - disperato.
...le "vite" spesso fanno dei giri assurdi...per tornare al punto di partenza, che è lo stesso ma è insieme diverso...
RispondiEliminaMi fanno venire in mente un palloncino pieno d'aria, stretto tra le dita di un bambino...poi all'improvviso il palloncino viene liberato, e vola via zigzagando nel cielo.. eh si...
Bacio,
Misty
P.S. da un po' di tempo mi lasci a parlare da sola...sia di qua che da me...eh no..;-))
Ehi, Misty, l'hai sentito ieri? 'Io' è lento, 'Noi' è Rock!
RispondiElimina;)
..potrei essere d'accordo sull'"io"...ma in quanto al "noi"..beh...dipende dal "noi"..
RispondiElimina;-)
Bacio,
Misty
Esatto. A volte 'noi' è lento, lentissimo, e non si riece a parlare neanche di Pasolini! ;)
RispondiEliminadopo 5 anni arrivo qui, ok, ma "a ritroso" vale sempre.
RispondiEliminaciao
Nina