Stagecoach

"Quella destra o troppo trash o troppo snob", l'interessante spunto dell'amico Angelo Mellone. La divisione populisti/elitari è STRApresente anche a sinistra, anzi, più marcata. Sgarbi e Buttafuoco sono più eclettici di tanti puzzettoni progressisti in grisaglia, unidirezionali. Allora, si chiede Mellone, perché noi di destra siamo fuori dal cinema, dalla pubblicità, dal design? Do per scontato che non intenda parlare di cooptazione, o mera occupazione di spazi, perché in questo il ventennio berlusconiano ha abbondantemente risarcito la destra italiana. Ma i risultati del loro apporto, nella televisione, nel cinema, sono stati quasi nulli. «Perché non siamo stati capaci?». Immagino sia questa la vera domanda di Angelo. Semplificazione per semplificazione: non sarà che il nucleo di fondo (Dio/Patria/Famiglia, anche nella forma aggiornata Io/identità/comunità) della cultura di destra, se non si mette in discussione, si presti poco a diventare fucina di dinamiche creative? È la natura della conservazione. A questo punto Angelo mi diventerà scapigliato, rivendicando il ribellismo da sempre presente in un segmento della destra, in salsa "Cantos" o futurismo. Ma ne è un segmento, è un'eresia. E siamo sempre lì, a Pound e Marinetti. Tanta roba, per carità, ma anche poca. Cioè, appunto, la destra, per produrre lo scarto che accende la scintilla creativa, deve deviare da alcuni suoi presupposti storici, che altrimenti sarebbero polveri bagnate. Mi spiego meglio. John Ford non era di sinistra, ma fu lui a salvare il collega comunista Joseph Mankiewicz dal maccartismo. Fu lui a girare "I dannati e gli eroi", film sul processo ingiusto a un soldato di colore. Fu lui a rendere omaggio ai soldati sudisti, con perle e siparietti in tanti suoi film, come a voler capire le ragioni profonde, rendere l'onore delle armi (anche culturali) a quel mondo che "i suoi" yankee sconfissero militarmente. Stava in un crocevia, con la testa giubba blu, col cuore confederato, a volte viceversa. Insomma, il suo processo creativo era un inno al metodo, e al metterlo in discussione. Da qui la scena della diligenza del progresso lanciata nella Monument Valley, con dentro la sua umanità dolente e contraddittoria, inseguita dagli Apache, dall'arcaismo che si difende sprigionando le urla della natura, della comunità violata. Avrei buon gioco a irridere alcuni esponenti del centrodestra italiano che hanno chiamato i figli come i capi pellerossa, puntualizzo solo che questa stirpe di rampolli ha preferito investire tal ribellismo semiotico in tribuna a San Siro o in seratone in discoteca, non certo aprendo laboratori creativi, sbattendosi in cortometraggi e nel descrivere la strada, la notte e la sua antropologia. Questione di fatica, d'indirizzo delle risorse mentali. Forse, su questo, ci capiamo. Tornando alla grande fucina, Clint Eastwood, l'erede di Ford, è un conservatore, uno strano animale di destra, ma "Gran Torino" è il manifesto profondo del suo mettersi in discussione, come forse tutti i suoi altri lavori maturi. Non sto dicendo che una persona di destra per creare deve diventare di sinistra, sarei solo stupido, e non avrei capito il cinema di Sam Peckinpah o i romanzi di Spillane, di Ed McBain (conservatori a scintilla accesa). Sto dicendo semplicemente che siamo diventati tutti ignoranti, che ci siamo tutti sclerotizzati, e in questo senso ha buon gioco chi dice che non siamo più niente, che quel novecentesco modo di definirsi, destra e sinistra, perde senso. Perché non siamo più capaci. Noi di sinistra per quel che ci riguarda. Voialtri, nei termini del tuo articolo, Angelo. Per voi la fatica dovrà essere doppia, in questo mondo vorticoso. Essendo vostro avversario, politicamente mi auguro che non ce la facciate, ovviamente. Ma se non ce la fate culturalmente, non avrei stimoli, la mia stessa fucina perderebbe materia prima. Quantomeno, dovrete rimboccarvi le maniche e scegliere migliori interlocutori nei seminari. Angelo, considerale le provocazioni di un compagno (di viaggio). Facciamo solo finta di essere su quella diligenza, chiacchierando amabilmente prima dell'assalto Apache. Ché poi era un'idea che

Commenti

Post popolari in questo blog

Vanessa

Has Fidanken!