Na befana senza 'o mars chi s''ha piglia?

Uno cerca di scrutarla meglio che può. Ma ha così tante facce. Colpisce questo fatto dell'anfiteatro greco incastonato in mezzo alle case. Proprio vedi i capitelli, che spuntano dai muri. I cannoni della rocca puntati verso la città anzichè verso il mare. E la vitalità. Tutto fili, nervi, candore sporco. I manifesti abusivi affissi così in alto che ci vuole una scala. Ecco sì, pensi sempre a come fanno. Come fanno a lanciare bambini come razzi sulle moto mignon, tutti orgogliosi. Come fanno ad adorare le reliquie dei morti. Sarà da turisti e fa tanto "mito del buon selvaggio", ma Napoli è stupenda. Più di Milano, di Torino, di Tradate, di Varese. Anche Giorgio Bocca è stupendo, con le sue montagne di neve e di fuoco. Forse ha ragione, la situazione partenopea è irrisolvibile. Però, cartelloni pubblicitari in dialetto cuneese non li leggerà mai. Quella specie di Santeria, quella specia di voodoo. E la vita notturna brulicante, che è vita. Malata, magari. Ma è il contario della morte. Bocca dice anche, "constato con dolore che la maggioranza del nostro paese è ancora fascista".
Rifletta, è quella maggioranza che vuole l'esercito a Napoli. Maggioranza sempre più di plastica, sempre meno vitale. E da lì che si grida allo scandalo, a Gomorra.

Senza nemmeno aver letto il libro. Perchè il fascismo è ignorante, e lapidario nei giudizi. L'antifascismo - per come lo intendo io - avrebbe il dovere di essere analitico.

Quante banche del nord si vedono, passeggiando in quelle strade difficili.

Commenti

  1. c'è sempre dell'amore in quello che scrivi

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  2. Scopro ora il tuo blog. Molto bello. E fa piacere vedere che ci sono persone in grado di guardare a Napoli oltre i soliti cliche'. Del resto non mi meraviglia che questi commenti vengano da chi vive a Genova, altra citta' che per tanti versi mi ricorda la mia Napoli, con i suoi carrugi cosi' simili ai "cardines" del centro greco-romano partenopeo, e l'aria salmastra che si insinua nelle pieghe della citta'.

    Io che sono oramai N-apolide per necessita', non sono riuscito a rimanere giu' in quella citta' frontale che e' Napoli, il lavoro mi ha portato lontano, e nella diaspora ha trascinato via tanti miei amici. E oggi che sono lontano, continuo da esule a chiedermi come facciano un milione e rotti di miei concittadini ad aprire gli occhi ogni giorno e cominciare la loro giornata in quella splendida citta', piena di sole, di mare e di rabbia.

    Grazie ancora.

    Alessio

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  3. Eh, il problema è che bisognerebbe partir dal basso, inteso come istruzione ed educazione alla legalità. All'apparenza sarà pure irrisolvibile, ma non si può rinunciar (a Napoli, fosse Cuneo forse la penserei diversamente :D)

    Ma, a proposito di nordest, e se convogliassimo tutto altrove (Arcore, che è solo nord, ma va bene lo stesso)

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  4. E' frustrante scrivere con sentimento un commento e poi al signor splinder gli gira male e il mio commento sparisce nel nulla. Ufff!

    Comunque... l'intervista di Bocca dell'altra sera mi ha lasciato senza parole. Non mi piace l'idea che non ci sia speranza. Non mi piace pensare che "chi nasce a Napoli è sfortunato".

    Io a Napoli non ci sono mai stata e di certo so che ci sono cose che troverei assolutamente intollerabili ed inconcepibili, che in fondo un po' di stampo nordico non può non scorrermi nelle vene.

    Ma sono anche sicura che non potrei non innamorarmi di certi scorci e paesaggi, persone, vicoli... Così aspri, vivi... E di certi modi di prendere la vita così tipicamente e inconfondibilmente napoletani.

    "Chi dà da mangiare è il padre. La camorra dà da mangiare, quindi la camorra è il padre". Ecco, questa è un'altra frase che mi ha fatto gelare, sentita ieri sera a Ballarò.

    L'esercito a Napoli? Ma siamo sicuri che allora un po' di esercito non farebbe male anche nel governo?

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  5. Caro Solaropus. Il discorso sarebbe lungo, e partirebbe da quel "rinascimento napoletano" di bassoliniana memoria. Una sfida interrotta, forse, per l'incapacità di trovare forze fresche per continuarla. Ma sicuramente avversata da poteri forti, sommersi e ben presenti a Napoli, come altrove. Tanto presenti da far scoppiare questa ora x, in cui il caso Napoli doveva arrivare alla ribalta.


    Sapete cosa penso io, da dietrologo impenitente? Qualcuno preme per accelerare i tempi e arrivare a elezioni anticipate. Tanto anticipate da poter competere, perchè il tempo che passa lo logora. E se si arriva a elezioni anticipate si va con questa legge.

    Ora, vi dico. Ricordate quella lunghissima notte elettorale della primavera scorsa? Quale regione risultò determinante per avere la maggioranza al senato? Quale regione ci tenne inchiodati agli schermi fino alle tre del mattino?

    Quale regione venne definita la "Florida" italiana?


    Ragionamento stimolante, vero Todomodo, vero Rugiada?


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  6. Ragionamento stimolante. E al contempo preoccupante assai. Che si voglia arrivar a nuove elezioni in tempi rapidi è manifesto, vogliono far passare il Molise (dopo poi i risultati dicono altro) per un trionfo che da solo (a fronte di ben 4 regioni 4 governate) possa giustificare la caduta del governo. Però è irresponsabile. Si salvi una poltrona e una tv, e crolli anche il paese intero.

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  7. La faccenda delle banche è una delle più interessanti. Qualcuno dice che "Napoli è una fogna da bonificare", però quelli che vengono da fuori i soldi del sistema non li schifano, visto che li accolgono volentieri nelle proprie casseforti.

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  8. Il tuo ragionamento è interessante; tuttavia più che dietrologia mi sembra una semplificazione. Ogni volta che in questo Paese "son cazzi" deve essere per forza un tentativo di destabilizzare il governo.... È vero invece che chiudere gli occhi per anni è servito solo a rafforzare chi della legge se ne frega... È vero che comanda chi ti dà da mangiare, ma non mi scandalizzo. Mutatis mutandi, ovviamente, ma dove sta la differenza tra una città in balìa della camorra, dove dunque la camorra detta legge, e chi magari davanti a questo PC lecca ogni giorno il culo al proprio capo per non essere licenziato, accettando compromessi con se stesso e la propria dignità? O chi fa un telegiornali e giornali modificando le notizie a piacimento del padrone? C'è rimedio contro questa violenza? No, non c'è, perché i soldi fanno comodo a tutti, pochi o tanti che siano, e il cane mangia dalla mano che lo picchia ma gli riempie la ciotola.

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  9. Radiofax. In "Gomorra", Saviano sostiene che tutte le griffe nazionali passano dai container del porto di Napoli. Attenzione, non solo quelle contraffatte, proprio tutte. I vestiti del Billionaire, per intenderci.


    Biancac. Semplificazioni, vero. Però Igor Marini, Telekom Serbia, accertamenti fiscali, intercettazioni, dossier, Pio Pompa, dichiarazioni di Totò Riina su Violante, strani episodi, strani comportamenti. Insomma, c'è un filo conduttore. E porta in una direzione precisa. E' una logica antica, legata alla organizzazione dei servizi ai tempi della guerra fredda. E la consapevolezza di questa logica, sottende sempre una speranza di riforma (di progresso ;).

    Il tuo discorso, invece, sembra sempre senza speranza. Come quello di Bocca. Ma lui è giustificato, ha quasi novant'anni... ;)

    Suvvìa, un po' di fiducia nel riscatto umano.

    Altrimenti cosa ci resta?

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  10. No, il mio non è un discorso senza speranza. Affatto. È solo una presa di coscienza dell'ipocrisia esplicita ed implicita del comportamento della massa e quindi di chi la dirige/governa/indirizza. 90 anni non sboccano (=Bocca ;-))necessariamente nell'arrendevolezza e nell'assenza di speranza (certo, lo si è in termini di prospettive personali) bensì si può ragionare e valutare ricchi di esperienza, coscienza e conoscenza storica ed intelligenza illuminata/illuminante. Ti ripeto, mi fa sorridere l'ipotesi del complotto in larga scala e nel piccolo, nel quotidiano, blaterando parole di riscatto e denuncia se poi nel proprio vissuto questo riscatto non si manifesta. Questo vedo intorno a me. E mi spiace che non ci conosciamo. Perché sapresti quanto io, per esempio, sia persona che non accetta compromessi di bassa lega o "vendita" a prezzo basso/alto (ognuno ha il suo) in nome della pagnotta. È solo da qui/lì che si cambiano le cose. Non credo nella speranza, ma nei fatti possibili.

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  11. A me invece fa sorridere chi si sente misura del mondo, chi dice cambio quel che mi sta intorno, non mi piego, e basta. Penso a me, perchè lassù tutto è marcio. Io non la penso così. Per me ognuno può/deve essere trampolino di lancio di qualcosa che va oltre. Altrimenti, sì, sei senza speranza.


    Hai ragione, non ti conosco, ma quel che scrivi mi fa capire di cos'è fatta la tua corazza protettiva.

    Disillusione, tenerezza con gli aculei, polemica che chiede.

    ;)

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  12. Dici ;-)? Mai fidarsi delle parole... Io ne ho fatta una professione....

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  13. Appunto, una corazza di parole.

    ;)

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