Intervista a Moni Ovadia che lancia una proposta e denuncia l'ondata xenofoba e razzista: «E' nazifascismo» «Diamo il Nobel per la pace al popolo Rom» di Tonino Bucci
«Sono comportamenti nazifascisti. Non ho altre parole per definirli. Guai a noi se sottovalutiamo questi fenomeni e guai alla sinistra se non capisce che c'è un filo nero nella storia italiana, un problema irrisolto della nostra memoria con il fascismo». Non ci prova neppure Moni Ovadia a tenere sotto controllo l'indignazione. Impossibile per questo artista ebreo nato a Plovdiv, in Bulgaria, e milanese per adozione, musicista e autore di teatro, immaginare che ai giorni nostri si possa ancora inneggiare ai pogrom soltanto perché c'è qualcuno che viene dall'altra parte di un confine. Linciaggi, aggressioni, spedizioni punitive e, negli ultimi giorni, assalti di ronde armate ai campi Rom di Pavia, Milano e Roma: c'è un escalation in questi episodi che dimostra «uno scivolamento del senso comune». Già, non sono solo gruppi isolati. Attorno a loro, nelle periferie dimenticate delle metropoli, si respira approvazione. Si allentano tabù, crollano inibizioni, si incitano gli aggressori, scompare persino la vergogna nel pronunciare frasi un tempo impronunciabili. "Bruciateli vivi".
Ma perché gli zingari fanno tanta paura?
E' un fenomeno sotterraneo. Siamo tutti carini col diverso quando ci fa comodo. Esserlo con gli ebrei, per esempio, va di moda. Perché? Ci assomigliano molto di più che in passato, non sono più gli ebrei della diaspora, quelli che inquietavano l'Occidente con la loro coscienza critica. Sì, c'è ancora oggi qualche ebreo barbuto che rompe le scatole, ma eccezioni a parte anche gli ebrei hanno il loro Stato e il loro esercito. Anche gli ex fascisti si dichiarano loro difensori. Lo zingaro no, ci inquieta, mette in scena lo straniero che è in noi. Lo zingaro oggi è l'alterità vera.
Rubano, stuprano, non lavorano, sono tutti uguali. I luoghi comuni ci seducono quando sappiamo poco. O no?
Sono giudizi massivi senza distinzioni. Pochi sanno che esistono comunità stanziali e rom italiani. Un tempo erano calderai e artigiani, prima che fossero costretti ad abbandonare i mestieri tradizionali per le continue vessazioni. Ma invece di approfondire la loro storia ci limitiamo a parlare degli zingari solo come di un problema di ordine pubblico. E invece i rom sono l'unico popolo sulla faccia della Terra a meritare per davvero il premio Nobel per la pace: non hanno mai fatto la guerra ad altri popoli, non hanno mai avuto un esercito. Non conosciamo la loro storia, abbiamo persino dimenticato l'olocausto degli zingari.
Perché non c'è memoria?
Ai Rom sono mancati gli strumenti comunicativi. Non hanno prodotto cultura all'esterno delle comunità.
Attenzione però a non cadere nello stereotipo opposto, "sono tutti buoni". La qualità morale dell'essere umano non è questione di "razze". No?
Dire che sono tutti bravi sarebbe una forma di razzismo al contrario. Anche gli zingari hanno diritto come tutti gli altri popoli ad avere i loro cattivi.
Come si risolve questo clima avvelenato che si respira nelle città? Non con gli sgomberi e i mega-campi in periferia...
Non ci sono scorciatoie. Se vogliamo risolvere il problema, dobbiamo investire quattrini. Incontriamo i Rom, parliamoci, chiediamo come vogliono vivere, di cosa hanno bisogno nei campi. Bisogna costruire mediazione, incontro. E invece i Comuni di soldi non ne vogliono spendere. E allora giù con la repressione. Non costa nulla. Solo che i problemi non li risolve. E se anche qualche Comune decidesse di spendere qualche soldo ce la immagineremmo la propaganda della destra? Ma come, diamo soldi agli zingari e lasciamo al verde i nostri pensionati? La destra italiana è sempre affascinata da tentazioni neofasciste.
Italiani xenofobi: colpa di una destra che non ha fatto i conti con il fascismo?
A me viene lo sconforto quando sento un Sarkozy in Francia citare la Resistenza antifascista. O Angela Merkel che celebra Brecht e come primo atto del suo governo fa una legge per aumentare le tasse ai ricchi. Ma che destra abbiamo noi? Va ancora avanti con lo stereotipo degli "italiani brava gente", è ancora convinta che in Libia e in Etiopia abbiamo portato la civiltà. Ma quando chiederemo scusa? Quando istituiremo una giornata per la memoria dei crimini italiani? Avremo una democrazia incompleta fin quando nel senso comune e nel linguaggio della nostra destra non entrerà la consapevolezza dei genocidi commessi dagli italiani nei confronti di libici, etiopi e slavi.
Chiaro. Forse però anche a sinistra si può fare qualcosa di più per far capire che la memoria e la Resistenza non sono cianfrusaglie del passato. C'è stata sottovalutazione?
Bisogna fare di più. Abbiamo sentito equiparare fascismo e antifascismo. Ci sono state campagne culturali contro la Resistenza. Hanno parlato di riconciliazione delle memorie. Questi scivolamenti del senso comune non vanno sottovalutati. Io dico: gli uomini si devono riconciliare. Ma le memorie no. Il fascismo resta fascismo.
Intervista pubblicata su Liberazione del 22/09/2007
appunto, e non so se esistano ex fascisti
RispondiEliminache dire...lo so io, lo sapete voi, lo sanno loro e allora perchè continuiamo a parlarne? Ci prendiamo in giro?
RispondiEliminaposizione troppo semplicistica,la gran parte dei nostri grandi comuni spende in iniziative solidali anche per i rom,sinti etc..
RispondiEliminaNessuno crede che gli zingari siano tutti ladri,ancora una semplificazione.
Ma se fanno criminalità o microcriminalità vanno perseguiti.Come chiunque,altrimenti la gente poi si stranisce.
E questo non è fascismo e le altre banalità che ha detto Moni Ovadia.
Ciao,antonio g.
Antonio, ma sei sicuro che hai letto lo stesso articolo? "Anche gli zingari hanno diritto come tutti gli altri popoli ad avere i loro cattivi". Qualche picco frammento di vita: Zoran lavora da Mc Donalds da 3 anni e 1/2, è giovane ma ha 2 figli e una moglie che cerca lavoro, Svetlana lavora in un'azienda di pulizie con regolare contratto, Zarko studia al professionale, Nada è cittadina italiana, Marco chiede l'elemosina perchè la mala sanità romena gli ha regalato una gamba così storta che fatichi a guardarlo, ma è allegro, ha un figlio bellissimo da iscrivere all'asilo; Petrica fa il muratore, ha i soldi da parte e ha calcolato che fra 2 anni circa ce la fa a ripartire... sono tutti zingari, vivono tutti in baracca nell'arco di 500 mt dal cavalcavia di ponte Mammolo, dove una bottiglia piena di benzina lanciata di notte stava per uccidere una famiglia intera. Si spende, ma male e poco per un'emergenza umanitaria quale la fuga dalla Romania pur di stare lungo i fiumi, in ogni fratta, in mezzo ai topi...e per aggiustare (nei casi migliori) campi che sono sbagliati di per sè, infatti ci sono solo da noi, e in nessun altro paese d'Europa. E poi oggi Ronchey sul Corriere ci spiega anche che siamo di fronte a un'invasione di nomadi (!) citando persino (!)l'ex prefetto Serra: "Vado spesso nei campi (?!), dove le donne non ci sono perchè probabilmente sono sulla metro a borseggiare, e gli uomini dormono perchè hanno passato la notte a svaligiare appartamenti" (sic).
RispondiEliminaPer tacere dell'illuminato Montanelli, anch'egli citato, che raccontò di un mitico viaggio sul carrozzone degli zingari nel secolo scorso... Comunque se io stanotte svaligio un appartamento, nessuno mi viene a tirare la benzina per darmi fuoco di notte, coi miei figli. Magari, se mi trovano, mi metteranno in prigione, come succede spesso ai delinquenti di ogni nazionalità. Ma quello che dice Moni Ovadia è molto importante, e serio: "si allentano tabù, crollano inibizioni, si incitano gli aggressori, scompare persino la vergogna nel pronunciare frasi un tempo impronunciabili. "Bruciateli vivi". E poi c'è una campagna mediatica impressionante, un modo di dire, di raccontare le cose di sovrapporre articoli di giornale inquietante, inaccettabile, intellettualmente disonesto. E' facile credere di aver trovato il motivo dei nostri problemi, eccola là la causa di tutto. Poi se vieni a Ponte Mammolo ti cadono le braccia, per tanti motivi, troppo difficili da spiegare in poche righe, ma per fortuna tanta gente si è ribellata a questo modo di farsi giustizia, e alla millantata manifestazione di Alleanza nazionale c'erano 4 gatti, invece a dire che siamo sdegnati per questi gesti eravamo tanti.
E poi il fatto del Nobel agli zingari è motivato: l'unico popolo che non ha fatto la guerra a nessuno, il cui sterminio non è stato studiato da quasi nessuno storico.
E poi basta con le nostre solite 4 idee: in Europa ci sono viceministri, professori universitari, musicisti Rom... diamogli la scuola, e la dignità di non vivere nel fango, facciamoli uscire dal ghetto e tutto può cambiare. Ma "Lo zingaro no, ci inquieta, mette in scena lo straniero che è in noi. Lo zingaro oggi è l'alterità vera." Abbiamo paura dell'altro o di noi stessi? In quell'altro lì che non ci piace o non capiamo, o solo non conosciamo c'è la nostra stessa umanità dentro.
Grazie a Gad Lerner (non a caso un altro ebreo) per l'"infedele" dell'altra sera, l'unica trasmissione intellettualmente corretta sugli zingari degli ultimi tempi. E grazie a Moni Ovadia per questa frase: "gli uomini si devono riconciliare. Ma le memorie no. Il fascismo resta fascismo". Di fronte alla storia non è tutto uguale. E chi tira le bombe incendiarie sugli zingari le tira anche su di me, sui miei figli, sulla mia città, sulla mia scuola, sulla mia casa, sul mio paese. E io so da che parte devo stare.
Erika
Antonio g. A volte, credo che un uomo intimamente di sinistra dovrebbe liberarsi la mente dalle delibere comunali, fare il pieno di umanità, e poi tornare pure alle delibere. Gli occhi di Cioni, l'altra sera mi piacevano, perchè si confrontavano con altri occhi. In altre occasioni l'ho trovato più solo, più duro, più incline al personaggio che alle persone. Romanticherie? Già, è un difetto da cui Ralph Darhendorf non è riuscito a guarirmi.
RispondiEliminaTorna a interlocuire, se credi. Sei davvero il benvenuto!
Erika. Senza parole, le hai dette tutte tu. Un bacio. No, beh, okay... Un semplice abbraccione. ;)
Scusa Erika,ti ho dato dell'anonima.Mi era sfuggita la tua firma in fondo.
RispondiEliminaGrazie ancora per l'invettiva appassionata che mi hai dedicato.
antonio g.
Un tale di Genova diceva che l'occidente non perdona ai Rom il fatto di non essere organizzati sotto forma di stato. Come se lo stato fosse l'unica forma possibile che un popolo ha a disposizione per organizzarsi.
RispondiElimina"Ovadia era schierato di fatto tutto da una parte e anche questo non va bene", così come le posizioni ideologiche?
RispondiEliminaAntonio G., cosa promuovi, un futuro senza posizioni? E' una posizione ideologica, anzi proprio utopica.
Ovadia si riferiva soprattutto all' "indotto" dello sceriffismo superficialone. Stiamo perdendo molte remore, tanti freni inibitori, anche a sinistra. Il vaffanculo rischia di diventare un impeto fisico oltre che viscerale, e i campi nomadi stanno diventando bersaglio di troppe cose. Anche molotov. C'è compressione sociale e bisogna stare molto attenti a quello che si dice e che si fa. Pure questo è un problema di sicurezza.
Insomma, vero come ha detto Cofferati ieri sera che la legalità è di sinistra e io condivido parte di quello che fa e pensa. Ma solo una parte, perchè non faccio il sindaco e posso pormi anche problemi umani, oltre che amministrativi.
I Rom sono i nostri pellerossa, Radiofax. Anche loro erano considerati ladri e rubabambini (vedi "Sentieri Selvaggi" di John Ford). Chissà che belle pagine avrebbe scritto Pasolini su quello che rappresentano oggi.
Lorenzo,le posizioni ci devono essere sempre ma se sei portato a giudicare solo dalla tua precostituita e non scalfibile allora hai un velo ideologico davanti agli occhi.Solo questo penso e non mi pare utopia,forse solo comprensione dell'altro.
RispondiEliminaQuanto a Cofferati e alla necessità di amministrare,anche qui secondo me non ci possono essere due posizioni contrapposte.Lui che amministra e tu e tutti noi che viviamo e ci ispiriamo a sentimenti nobilissimi perchè liberi dalla sua responsabilità.Secondo me ci dobbiamo anche sporcare le mani cercando di capire quanto può essere difficile e talvolta penoso fare delle scelte di fronte alle cose della realtà.Tutto qui,ciao
antonio g.
Sei mai stato in un campo nomadi, Antonio? Questa, per me, è l'esatta accezione di "sporcarsi le mani". Il resto, è un altro discorso. La scelta di privilegiare il tema della sicurezza a quello dell'integrazione può anche essere comprensibile. La destra è comprensibile.
RispondiEliminaSemplicemente, non sarebbe la mia scelta.
Sì Lorenzo,ci sono stato e non condivido per niente quello che ha detto quell'inefficiente del prefetto Serra.Però non capisco questa contrapposizione tra sicurezza e integrazione.E' manicheismo che non porta da nessuna parte.Tu scegli l'integrazione( sembri anche dire che chi no è di destra,anche se li comprendi.O no?)
RispondiEliminaIo voterei per più integrazione e per più rispetto delle regole(sicurezza in questo caso è fuori luogo,mica ci assaltano agli angoli delle strade).
E qui devo dire che il Veltro sembra provarci anche se non ho per niente apprezzato la sua recentissima"scoperta" di un problema rumeno a Roma.E' una cialtronata,la pressione dei rumeni era prevista e prevedibile e in quest'ultimo anno non si è fatto molto se non parlare,parlare.....e fare un po' di scena andando a Bucarest etc......
E Serra che scrive libri invece di fare il suo mestiere solo ora denuncia che non ci sono gli strumenti... Ciao, antonio g.
Ciao Lorenzo
RispondiEliminati ricordi una decina di anni fa nella nostra città di origine il caso della zingara che lavorava come aiuto cuoca alla scuola elementare De Gasperi? E della raccolta di firme di una cinqunatina di genitori per mandarla via?
Perchè gli zingari "si sa sono sporchi". E lavarsi le mani , cosa che dovrebbe fare chiunque prima di toccare il cibo, non venne considerata sufficiente per la pulizia. Etnica.
Credo che ci sia un problema molto piu sottile al di la delle delibere comunali, che riguarda una percolosa maggioranza sempre meno silenziosa e sempre piu trasversale. La stessa che ha applaudito da curve opposte "il Cioni" a Firenze.
E viva la questione a mio avviso di quanto sono mancati i partiti di sinistra in questi anni nella costruzione di una idea di società, e di come la politica sia diventata sempre meno "ideale" e sempre piu "amministrazione".
Non so sinceramente quanto sia tardi o se oramai i buoi sono scappati, ma credo che nel percorso sul Partito Democratico una riflessione su questo sia indispensabile.
Ho un ricordo vago, Bado. Più vivido invece quello delle visite al campo nomadi. Esperienza difficile, in cui ognuno recitava una sua parte. Ma, a prescindere dal film intitolato l"integrazione è fatta così", restavano quei bimbi, il fango. I topi. Il quartiere che protestava, il comitato vociante. Io mi guardavo attorno stranito. Un bimbo sdentato mi giocava intorno. Lui, gli slogan di quelli dall'altra parte della strada manco li ascoltava più. Mancava luce, gas e acqua corrente.
RispondiEliminaIl paziente lavoro di tessitura per dotarli delle condizioni di vita minime, chiedendo in cambio la scolarizzazione dei bambini è un esempio avanzatissimo di civiltà. E di pratica amministrativa.
Qualcuno sicuramente ne conosce di migliori. Io no.
che i rom sono i nostri pellerossa è una fascinazione lessicale che farà anche effetto su qualcuno, ma che rimane quello che è: una bella immagine ma vuota di contenuti, inutuile all'evoluzione del dibattito.
RispondiEliminaun pò come dire i nostri fratelli migranti oppure mi casa es tu casa: tutte belle cose per carità, ma che prescindono da un inevitabile confronto con la realtà, per quello che è e non può essere altro che essere.
una realtà in cui i campi nomadi sono un problema per le nostre città: e lo si può dire, riconoscere, ammettere, anceh se si è di sinistra.
a mio avviso, a maggior ragione.
perchè i campi nomadi sono un problema, punto, è nella risposta che si dà ai problemi che sta la differenza tra destra e sinistra.
sottoscrivo in pieno le parole di antonio g.
e sottoscrivo in pieno non solo le parole ma anche le azioni dei sindaci di bologna e firenze, o di penati alla provincia di milano, modelli a mio avviso di buona amministrazione di sinistra.
che deve, inevitabilmente, fare sintesi tra la tutela dei più deboli e il rispetto della legalità.
tutela dei più deboli e rispetto della legalità, questo deve fare un'amministrazione di sinistra.
laicamente, affrontando i problemi per quello che sono, senza ideologie o preconcetti.
perchè quando ci sbilanciamo acriticamente verso la tutela dei più deboli fine a sé, o verso il legalismo sfrenato della tolleranza zero, non facciamo un buon servizio né agli sfigati né alla città.
queste cose, con buona pace di qualcuno, si fanno con le delibere: meno affascinanti ed emotivamente coinvolgenti di un paio di occhi di un piccolo rom o di una visita al campo nomadi, ma assai più concrete ed incisive nella realtà.
saluti socialisti
m. il riformista
Antonio, credo che tu mi abbia frainteso quando riprendevo Moni Ovadia alla fine : il fascismo è fascismo, non il tuo: quello di chi tira le molotov nei campi, o non si vergogna di dire certe cose, come ieri mentre una donna che viveva sotto un ponte veniva salvata da un incendio gravemente ustionata, e 2 ragazzi in motorino passando hanno gridato: bruciateli tutti. Questo è il pericolo, come dice anche Lorenzo. Non c'era niente di ideologico in quel che dicevo, soprattutto non era rivolto alle tue parole. Non ti ho dato del fascista per il tuo pacato intervento. L'invettiva era perchè bisogna scaldarsi quando si uccide (come forse è avvenuto a Livorno, c'è un'inchiesta, una rivendicazione, una denuncia, e i genitori dei 4 bambini morti sono ancora in carcere) o si cerca di uccidere. Perchè non dire niente, o poco, o non abbastanza, o non quello che si doveva dire, negli anni, a questo ha portato. I campi nomadi, prima di essere un problema, sono uno scandalo. Tutto italiano. vanno chiusi e bisogna trovare soluzioni alternative. Il primo scandalo in Italia, terribile per tantissima gente (italiana e non) è che non ci sono nè si fanno le case, e io di domande per le case popolari di zingari italiani (cittadini italiani) o col permesso da una vita ne ho viste parecchie, solo che hanno troppi pochi punti, perchè le baracche non sono sotto sfratto (!), e soprattutto perchè siccome le case non si fanno, prima di arrivare a loro... Negli altri paesi che è profugo è ospitato, e molti di loro lo sono o lo sono stati. Se i campi non esistono, chi arriva non ci va, cerca altro, trova altro. Prima che essere uno scandalo, i campi sono luoghi (o non luoghi direbbe qualcuno) dove vivono esseri umani, che non sono solo scarti (Bauman), e molti non lo saranno mai se hanno le giuste oppurtunità, e se vanno a scuola (lo dico come prof.,e come volontaria, come una che nei campi a vedere gli occhi di un bambino non ci va una volta per fare una foto, ma da 15 anni). E poi gli occhi di un bambino ci ricordano che siamo umani, a volte cambiano tutto (sapete di un terrorista, ora in carcere in Marocco, che prima di farsi saltare incrociò lo sguardo di un bambino ebreo, e sparò in aria, e si fece prendere). Io non li disprezzo, perchè non credo che ci si possa placare la coscienza dicendo "basta col buonismo", come dice tanta gente ormai , "basta siamo di sinistra ma la legalità è di sinistra, siamo stufi di essere buoni". Veltroni, che stimo e che voterò (alle politiche, alle primarie no e per quello che sto per dire), in una bella intervista ha detto: e dicono che sono buono, ma io ho mandato via 15000 rumeni da Roma. Ma che stai addì, l'hai spostati, e sono andati in un'altra fratta. E poi, farsi bello col fatto di averli mandati via... ci sei caduto anche tu... con Amato... siamo invasi... poveri noi...
RispondiEliminaIo non vedo buonismo. questa è la mia teoria: io vedo cattivismo. Disincanto. Paura di sogni. Di passioni forti. Per l'uomo. Per l'Uomo.
Non è fascista chi dialoga su un blog, anche se ha idee diverse, almeno ce le diciamo. Ma spento il computer bisogna pur vivere. La vita è qui fuori. E qui fuori, chi tira le bombe è fascista. Chi non dice che si sbaglia a tirare le bombe, non fa quello che deve fare per evitare che ne tirino altre. I campi sono un problema. Enorme. Soprattutto per chi ci vive.
Erika
Ciao Erika, come non sottoscrivere parola per parola quello che dici?C'è passione,emozione(quella che Lorenzo chiede sempre di lasciar fluire libera).Penso sinceramente che persone come te e Lorenzo aiutano a capire le cose ,soprattutto la parte di esse che maggiormente incide nel cuore degli individui.E per questo è forte il contributo che potete dare alla discussione e alla soluzione dei problemi.Perchè alla fine,che piaccia o non piaccia,dopo l'analisi più ampia e serrata viene il tempo delle decisioni,il tempo del "che fare?"E qui siamo obbligati a fare o non fare come Cofferati(non tutto) a imitare o non imitare le iniziative di Cioni.
RispondiEliminaA decidere o non decidere ,come Veltroni,la "deportazione" degli zingari dalle rive immonde del Tevere a quella specie di ghetto della Via Pontina.
E qui credo che spesso il confronto tra gente certamente sintonizzata su valori e ideali prende a virare, anzi va alla deriva, rischiando contrapposizioni e malintesi.
E' sul pragma che ci si incarta,perchè è naturale che la gran parte di noi vorrebbe poter dare un'abitazione agli zingari e un lavoro e vedere i loro bambini tutti a scuola.In una parola vorrebbe integrarli senza violenza.Ma nel tempo necessario a fare questo, appunto, "che fare?"
Ops!.. di nuovo un rigurgito di insano pragmatismo.Ciao,con affetto
antonio g.
E al grillino inizia a rompersi il giocattolo. ha appena scritto un bel post sui confini sconsacrati della patria, all'insegna di "io non sono razzista ma..."
RispondiEliminaE il prebiscito scricchiola.
Io gli ho lasciato questo:
"Premesso che io non sono razzista, sono non-violento, progressista di sinistra e mi sento cittadino del mondo... E' ORA DI BASTA CON QUESTA SCHIFEZZA IMMONDA CHE AMMORBA IL SACRO SUOLO DELLA NOSTRA PATRIA. VIA I NEGRI CHE CI PORTANO VIA IL LAVORO E SCOPANO (meglio, purtroppo) LE NOSTRE DONNE. FUORI A PEDATE GLI IMAM! BRUCIAMO GLI ZINGARI COI LORO BAMBINI CHE LI USANO SOLO PER INTENERIRCI MENTRE I FRATELLI MAGGIORI ENTRANO NELLE NOSTRE CASE ARRAMPICANDOSI SULLE GRONDE. CHE POI, OLTRETTUTTO, CHI LE RIPARA 'STE GRONDE? PRENDONO L'AEREO LORO, LASCIANDOCI LE GRONDE COSI', PRONTE AGLI ZINGARI. ABBASSO TUTTI I MAGISTRATI CHE ASSOLVONO 'STE CIMICI, tranne quelli che aggradano a Travaglio. E QUELLA STORIA DEI BARCONI, CHE NE MUOIONO A DECINE COME MOSCHE PER VENIRE QUI AD AMMORBARCI. MA QUALI BARCONI!!! E POI PIU' NE MUOIONO MEGLIO E'. BASTA TENEREZZE, CI VOGLIONO BOMBE, GRONDAIE, MAGISTRATI, PIAZZE. MOSCHE. SICUREZZA, ALLEZ, ALLEZ, ALLOSENFANTS, ABAT-JOURS, IN ALTO I CORI, AMALA, PAZZA INTER AMALA VAFFANCULOVAFFANCULOVAFFANCULO!!!!
Ahaaaa... ecco, l'ho detto...
Grazie Beppe, sei meglio del Gutalax!
ps. stanotte ho sognato una frase misteriosa "eia-eia-alalà". Sembra una formula magica. Ho provato a usarla per moltiplicarmi i soldi, ma non ha funzionato. Che vorrà dire?
Pps. l'omicidio colposo di quel Rom mi lavora dentro. Ripeto: me la prendo con gli zingari perchè sto male.
(sì, m'ha fatto incavolare di brutto)
Antonio, il "che fare" può essere tradotto in tanti modi. Lo sceriffismo sembra una risposta forte, e invece per me è debolissima.
RispondiEliminaLa delibera di Cioni a Firenze, poi, è francamente indifendibile. Reato penale per chi lava un vetro? Si può girarla come si vuole, ma quella è una stupidaggine.
io proprio ieri ho rischiato il furto del portafoglio in pieno giorno alla stazione di firenze. Me ne sono accorto e il tipetto aveva gia il borsellino in mano ma sono riuscito a rifregarglielo solo perchè avrà avuto si e no 15 anni.....
RispondiEliminaOra che la polizia municipale debba fare la ronda dei semafori per ingabbiare il lavavetri, invece di stazionare nei luoghi di reale pericolo per i cittadini, è una cosa che il Cioni ( e quelli che lo difendono) dovrebbe spiegarmi.
Sono rimasto amareggiato ed ho provato vergogna per il post sul blog di Grillo. E' un ex comico che si crede portatore di una missione. Se vuole far politica che la faccia, almeno i comizi diventeranno gratuiti, come quelli dei partiti tradizionali. Ha ragione Luttazzi che dice che alla fine Grillo fa dei comizi a pagamento. Quella di "io non sono razzista..." l'ho messa nel mio aforisma odierno, sto diventando uno sputasentenze, talmente stremato da non avere più la forza di spiegare. Per ora mi rifugio nelle mie massime, spero di recuperare la capacità di argomentare.
RispondiEliminaQuasi 5000 commenti, il triplo del solito, e quasi tutti lo stroncano.
RispondiEliminaChe bello vedere il giocattolo-mina che esplode in mano al costruttore.
Gli hanno scritto anche questo:
"Tra il 1939 e il 1945 vennero uccisi oltre 500.000 rom, vittime del nazionalsocialismo. La storia della deportazione e dello sterminio dei rom e dei sinti è una storia dimenticata: ancora oggi la documentazione è frammentaria e lacunosa. Eppure la persecuzione dei rom in epoca nazista è l'unica, oltre a quella ebraica, dettata da motivazioni esclusivamente razziali: proprio come gli ebrei, infatti, i rom furono perseguitati e uccisi in quanto «razza inferiore». E anche il regime fascista di Mussolini diede il suo "contributo".
Quando chiediamo di chiudere le frontiere, per favore, cerchiamo di ripassare la storia recente. Ho un'amica rumena, ha ottantanni. Scappo' dall'Europa nel 1943. Ancora oggi quando viaggia deve prendere dei tranquillanti al solo pensiero di mostrare il passaporto.
Questo post di oggi, Grillo, mi preoccupa: sai interpretare la "pancia" del paese, e quello che scrivi mi preoccupa, mi angoscia.
Perché poi "confini sconsacrati"? Chi li ha sconsacrati? Sacri... Perché? Sacro richiama la religione, e accostare i confini alla religione parlando di etnie diverse richiama le parti oscure del nostro paese.
Peccato, Grillo, che il tuo post non possa essere cestinato. Oggi lo avrei fatto volentieri."
Bene così.