Il cappello sulle ventitré




































Dai primi di Marzo, in Italia, sono state trucidate ventitré donne. Una decapitata nel parcheggio di un autogrill, una sgozzata nei vicoli di Genova. Un'altra, al nono mese di gravidanza, seppellita viva. Motivi passionali.
Ieri, in tivù, c'erano tre o quattro trasmissioni dedicate all'elezione del presidente della Repubblica - assolutamente inutili - e una che blaterava di calcio.
In studio, tutti uomini, con una sola eccezione.
Ripenso alle parole di Michelle Padovani, domenica sera. Voi siete il popolo più influenzato dalla televisione. Proprio il vostro cervello.
Il sonno della ragione genera mostri, si diceva.
"Monstrum" deriva probabilmente dal latino monere.
Che significa avvisare, ammonire.

Su cosa?















Tristan Schane, "It's not working"

                        "Werewolf"

Commenti

  1. D'altro canto "siamo tutti convinti" che i problemi di sbagliate relazioni tra i sessi ci stanno solo nei paesi islamici....

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  2. Le donne spesso diventano scomode, perchè non si piegano, non si arrendono, non si rassegnano. E spesso non ascoltano il loro sesto senso che potrebbe metterle sull'avviso, si fidano...

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  3. ... "Secondo me le pubblicità costruite attorno al corpo femminile ci vendono sicuramente delle merci, ma ci vendono anche qualche cosa di più fondamentale, di più pericoloso: un modo di guardare il mondo. Ci vendono un modo di pensarsi, un modo di invidiare quello che potremmo diventare se ci comprassimo quel prodotto. Se Voi guardate attentamente le pubblicità uscite negli ultimi due anni, scoprirete che quello che ci viene proposto è una figura femminile molto bizzarra, perché non è soltanto la bellona televisiva, la famosa "coscia lunga". È più inquietante, perché quello che ci viene proposto in molti casi è un cadavere. Negli ultimi anni un paio di grandi stilisti hanno scelto delle campagne pubblicitarie in cui si vede il corpo femminile abbandonato sulla spiaggia come un pesce morto, come un relitto. Queste donne sono sempre bellissime, ma hanno la bellezza del cadavere: quindi pallore mortale, occhio aperto - come appunto un pesce morto - e unghie smaltate di colori da notte dei morti viventi. Di queste donne si vedono sempre e solo dei pezzi: una testa che sembra emergere da una fossa, una mano che esce da sotto terra. Chiaramente sono delle citazioni dalla meravigliosa fotografa americana, Cindy Sherman. Ma lei sapeva cosa faceva: alla base del suo proporre il corpo femminile così c'era un ragionamento critico. Qui invece è un'altra storia. Nelle immagini pubblicitarie contemporanee si mostrano frammenti di donna, e spesso si ha la sensazione di essere come dei quarti di qualche cosa, cioè viene da pensare a delle macellerie"...


    estratto da un'intervista a Maria Nadotti

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