Anomia mediterranea

Ieri notte un gruppo di pischelli della Genova bene ha devastato un treno, di ritorno dalla discoteca. Prima pagina. Uguali a quelli che ciondolavano nella notte di Catania, schiumando il nulla. Decreto legge. Su YouTube li vedi in classe, a filmare, a filmarsi. Senza sapere bene cosa dire, come inquadrarsi. Fino all’esplodere. Al parossismo dei pugni al ragazzo con la sindrome di down, ai palpeggiamenti alla prof, alla coercizione verso compagni più deboli. E giù trasmissioni, fiumi di retorica. Il noto sociologo Meluzzi che, su Rai Due, attribuisce la crisi dei giovani alla perdita del principio di autorità: paterna, politica, istituzionale. E poi si tocca la frangia, quasi vergognandosi.
Il principio di autorità? L’autorità? Dove starebbe l’autorità, Meluzzi? Nella famiglia, nella televisione, nella paura della punizione? Parliamone di quest'autorità, Meluzzi. Anzi dell’autorevolezza. Magari parliamo della sua autorevole biografia. Tralascio, per stile.
Come sentire Biscardi su Odeon scagliarsi contro la violenza negli stadi, Moggi  su Italia Uno contro la disonestà, la Santanchè a Rete Quattro contro i Dico, Briatore a Verissimo contro le tasse sul lusso.
Un tempo gente del genere era la seconda o terza fila, e c'erano giornalisti autorevoli, politici autorevoli, varietà televisivi autorevoli, un dibattito pubblico autorevole.
Dov'è adesso l'autorevolezza, la dignità sociale? Quale teppista l'ha schiacciata?
È questo il punto.
Andare su wikipedia, digitare ANOMIA. Lasciarsi illuminare dal concetto fatato a cui era arrivato Durkheim tanto tempo fa, indagando l’eziologia del suicidio. Interessanti le contrapposizioni egoismo/solidarietà, soggetto/gruppo, gruppo/società.
Dài, Meluzzi, tra una sgrullatina ai capelli e l’altra rileggiti qualcosa.
Anni fa c'erano i sassi dal cavalcavia, gli stupratori del lodigiano e mille altri episodi, ogni tot si parla della crisi dei giovani e della perdità del principio di autorità, attribuendo la colpa solo a chi cammina sul ciglio del suo baratro. A proposito di teppismo, ho sentito un opinionista di Italia Uno tuonare: “E adesso che nessuno dica che è colpa della società, quelli sono delinquenti e meritano pene dure, durissime.”
Il carcere, già. L'autorità.
Esauriti i giudizi, magari, andiamoci a dialogare coi pischelli.
Come quella bellissima trasmissione di Rai Tre, a notte fonda, che faceva parlare liberamente i bambini su tanti argomenti. E quei ragazzi che commentano i palinsesti a "Tv-Talk", sabato mattino su Rai Tre, preparati e competenti. O gli studenti che presentano i cortometraggi a "Screen Saver" - la domenica mattina su Rai Tre - freschi ed entusiasti.
Alla fine li scopriamo immensamente migliori di noi, e molto molto autorevoli.

Almeno su Rai Tre.




Suzanne Vincent, "Eastern Boarder"
Daniel Mosner, "Cool Scream"
Debra Goertz, "Rush"

Commenti

  1. ..pensavo di essere quasi l'unica telespettatrice di tv-talk..:-)

    gli ho anche scritto..ma perchè non mandarlo in prima serata..

    per smorbare tutto quello schifo che ci propinano...

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  2. Spero tu abbia visto anche quelle interviste ai bambini. Una ventata d'aria fresca. In stile "D'amor si vive", l'inchiesta sull'amore, il sesso e la tenerezza che Silvano Agosti realizzò nel 1983.


    Ancor prima, negli anni sessanta, c'era stata l'inchiesta-intervista di Pasolini sul sesso degli italiani. Due squarci totali nel profondo, nascosto, animus del paese.


    In prima serata, ovviamente.


    Oggi imperversano le interviste ai Vips, ovunque, barbariche o meno.

    Così ansiogene. Così foriere di ANOMIA!

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  3. Di Agosti mi pare di ricordare Uova di Garofano..ma vado a memoria..


    ..e Pasolini..sì che mi ricordo..

    te l'ho già detto come sia un punto di riferimento per me..


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  4. ottimo post. veramente

    dove ci siamo già incontrati? dopo ti leggo un po'.

    e grazie per il suggerimento, casuale ma ad hoc

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  5. Alla fine li scopriamo immensamente migliori di noi, e molto molto autorevoli


    ce ne sono di giovani in gamba, qualche domanda ce la dobbiamo fare, come adulti, come insegnanti, come genitori, ma prima controlliamo a dovere di non avere una grossa coda di paglia...

    sempre profondi i tuoi post

    ciao :)

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  6. Batsceba, se mi leggerai un po' scoprirai che quel suggerimento non è per NULLA casuale.


    Yzma, che è, un "de profundis"? ;)


    Io sono convinto che siano molto più malati di Anomia i trenta-quarantenni, vera jattura di questo paese.

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  7. I trenta-quarantenni malati di anomia. Ho come la sensazione che la nostra generazione, quando è arrivato il suo turno, abbia risposto "passo".

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