Schema di gioco
In risposta a un amico virtuale che mi ha definito bonariamente "matto", per le mie tesi, vorrei spiegarle meglio.
Lo spero. Di essere matto, intendo. Purtroppo, una parte di me mi dice che non è così. Non sono contro la globalizzazione, ma - come dicevamo quindici anni fa - contro QUESTA globalizzazione. Sono per l'Europa, per l'Euro, ma come piattaforma per l'unificazione democratica, politica, sociale. Che poi arrivi al mondo, sono per il Governo Mondiale, la Cosmopoli di Padre Balducci. Se non si vede cosa sta accadendo al capitalismo, dopo l'implosione dell'"era finanziaria", lo schema di gioco del tutto anarchico, sregolato. Se non si coglie la riorganizzazione dei luoghi di produzione in base al modello che offre la rete, che porta a immensi agglomerati, con dislocazione di forza lavoro, capitale e know-how tecnologico nei luoghi della convenienza, non delle opportunità. Se non si vede come la FIAT, oggi, sia identica ad Amazon, smembrata in varie sedi non a partire da un investimento su lavoro e produzione, ma per tutt'altri motivi. Se non si capisce cosa comporta la fine della dignità del lavoro nel mondo. Se non si capisce come il web sia diventato l'autostrada del sogno neoliberista, la matrice di una aziendalizzazione scriteriata del pianeta, arrivando a inglobarne perfino la politica (su questo piano giudico minaccioso il Movimento 5 Stelle, avanguardia aziendale del processo di omologazione anche politica, non per antipatia). Se non si capisce che manca guida politica, qualsiasi base di diritto internazionale a quello che accade, e i processi di trasformazione slegati da basi giuridiche diventano nel migliore dei casi ingiusti, nel peggiore criminali (per cui SI' alla provocazione intellettuale della WEB TAX). Se non si capisce che manca un pensiero critico e organico che analizzi tutto ciò nell'insieme e nel dettaglio, e quanto sarebbe utile a tutti, ora e per il futuro. Ebbene, se non importa niente di tutta questa lettura, giudicata "fuffa", magari non si è matti, ma di sicuro si è ciechi. (Nemmeno, perché i ciechi hanno i sensi più all'erta)
Lo spero. Di essere matto, intendo. Purtroppo, una parte di me mi dice che non è così. Non sono contro la globalizzazione, ma - come dicevamo quindici anni fa - contro QUESTA globalizzazione. Sono per l'Europa, per l'Euro, ma come piattaforma per l'unificazione democratica, politica, sociale. Che poi arrivi al mondo, sono per il Governo Mondiale, la Cosmopoli di Padre Balducci. Se non si vede cosa sta accadendo al capitalismo, dopo l'implosione dell'"era finanziaria", lo schema di gioco del tutto anarchico, sregolato. Se non si coglie la riorganizzazione dei luoghi di produzione in base al modello che offre la rete, che porta a immensi agglomerati, con dislocazione di forza lavoro, capitale e know-how tecnologico nei luoghi della convenienza, non delle opportunità. Se non si vede come la FIAT, oggi, sia identica ad Amazon, smembrata in varie sedi non a partire da un investimento su lavoro e produzione, ma per tutt'altri motivi. Se non si capisce cosa comporta la fine della dignità del lavoro nel mondo. Se non si capisce come il web sia diventato l'autostrada del sogno neoliberista, la matrice di una aziendalizzazione scriteriata del pianeta, arrivando a inglobarne perfino la politica (su questo piano giudico minaccioso il Movimento 5 Stelle, avanguardia aziendale del processo di omologazione anche politica, non per antipatia). Se non si capisce che manca guida politica, qualsiasi base di diritto internazionale a quello che accade, e i processi di trasformazione slegati da basi giuridiche diventano nel migliore dei casi ingiusti, nel peggiore criminali (per cui SI' alla provocazione intellettuale della WEB TAX). Se non si capisce che manca un pensiero critico e organico che analizzi tutto ciò nell'insieme e nel dettaglio, e quanto sarebbe utile a tutti, ora e per il futuro. Ebbene, se non importa niente di tutta questa lettura, giudicata "fuffa", magari non si è matti, ma di sicuro si è ciechi. (Nemmeno, perché i ciechi hanno i sensi più all'erta)
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