Lot of laughting

Sigla.
L'altro giorno ho rivisto alcuni sketch di Govi, da scompisciarsi. Pura causticità zeneise. Dialetto oscuro ai più, ma che sa di una terra, di una cultura. Gli occhi, le guance, e tutti ridevano.

Linguaggi. Se ne discute. Slang e mutazioni linguistiche.
Il vecchio sguardo di sghimbescio di Sordi e Totò, le capriole linguistiche, ma sempre nel solco del racconto, del ritratto. C'era intesa "di ventre" col paese. "Mamifacciailpiacere"!
Dagli Ottanta
in poi anche comicità inizia a far rima con pubblicità. Per far ridere i paninari, (o per crearli, chissà), bisogna darsi una smossa. La tecnica "Has-Fidanken!". Guardando il "Drive-in" era incredibile notare la continuità "linguistica" tra la trasmissione e gli spot. Tranne lodevoli eccezioni, lo Zelig viene un po' da lì. Io non è che ti faccio ridere, ti catturo col tormentone. Te lo ripeto così tanto che, alla fine, tu riderai. "Chiettatiana?, Franco! Oh, Franco,"! Intesa di basso-ventre, euforica. Niente valvole di sfogo, please, ti voglio fidelizzare. Straordinario. Due piccioni con una fava: si omologano i linguaggi, il che aiuta a vendere i prodotti (compresi quelli politici), e si sradica la comicità dal macchiettismo vero, vitale. Quello che nasce sempre dalla vena contestatrice. Okay, si può ancora ridere. All'estero c'è Eddie Izzard, che vi consiglio vivamente. Oggi poi è successo questo, questo, e questo.
Ma, domenica sera, Corrado Guzzanti "fascista da Marte", mi ha fatto letteralmente impazzire.

E' lui il vero erede.
Sigla.





illustrazioni di Brad Holland


Commenti

  1. Concordo sul giudizio che dai di Guzzanti. Attualmente è l'unico, o quasi. Anche Luttazzi mi piace, ma è tutta un'altra cosa: più "cattivo", sarcastico. Secondo me uno che fa puro e grande intrattenimento (che non è una parolaccia) pur non partendo da nessun tipo di contestazione, è Fiorello. Una comicità classica, spesso improvvisata, quasi sempre fresca. Inoltre la fa in radio e non in televisione, e questo gli fa guadagnare non pochi punti.

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  2. Sì, anche se non posso seguirlo. Lo smemorato di Collegno è una grande idea!

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  3. nn dimentichiamoci di grillo...

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  4. Lorenzo, lo smemorato non è di Collegno... è di Cologno! Mi consenta...


    Beppe Grillo mi faceva più ridere quando era meno "crociato". Ora più che altro fa piangere (ma non per colpa sua...).

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  5. Okay, giusto. Si rifà al celebre caso di quello di Collegno... Diciamo che Fiorello viene dai Noschese, dal varietà alla Falqui/Vaime. Che era roba di altissimo livello.


    I vari difensori civici che spopolano in Italia mi interessano, ma tengo le distanze. Il Beppe torquemada, poi, mi è caduto con quelle squallide liste di proscrizione sull'Herald Tribune...

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  6. Oltre ai siparietti comici di Guzzanti, Marcoré e Vergassola, c'erano Stefano Bollani e Vinicio Capossela come ospiti musicali. Ne voglio ancora e di più!

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  7. In effetti, puntata virtuosa fu!

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  8. Mi associo al coro degli entusiasti. Ho potuto vedere soltanto quel che restava da Bollani a Berlussolini ... = azz! proprio ora è in diretta dal vespasio ... dice che gli americani gli hanno spiegato sui sondaggi che... :-( = ma era di gran classe.

    Lorenzo, ho mostrato a mio figlio, grande fan dei Simpson, il filmino sigla con attori veri e lo hai fatto felice!

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  9. Grazie Lorenzo, ottimo articolo!

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  10. Con un Mentana imbarazzatissimo (ed evidentemente di/in parte, ma senza parere.., come sempre), Zelig/Forrest Gump è stato messo nuovamente al tappetto dalla lucida, rustica e pacata eleganza di Diliberto. In effetti, quando l'"unto del Signore" (con la speciale intercessione di mnsgnr Baget Bozzo)mette la testolina fuori dal "vespaio" (delle papiste referenze)ci vuole assai poco a scavare intorno a quel poco di sabbia su cui si basa il suo fragile e precario castelletto di menzogne.


    La frase: "le pulci nei treni le abbiamo ereditate dal governo di centrosinistra".

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  11. Dillinger, in effetti, lo ha steso. Anche se non credo che questo sposti molti voti.

    Io sono preoccupato, però. La fiction del suo "Napoleone-Tour", come teorizza Ferrara, prevede un finale di campagna elettorale all'insegna de 'i poteri forti con Prodi, popolo con Berlusconi'.

    Quando il populismo diventa esasperato e disperato, i colpi di scena possono essere tanti.

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  12. Nutro i tuoi stessi timori. La prova di questa strategia populista, dei poteri forti e della persecuzione subita da televisioni che lo avversano, a suo dire, è nell'ulteriore sceneggiata cui abbiamo assistito ieri dall'Annunziata. Purtroppo una metà circa dell'elettorato ci crede e, con queto scarto risicaqto, ammesso sia attendibili i sondaggi, può succedere di tutto... Non oso pensare ad altri 5 anni di barbarie. Essì, proprio di questo si tratta a mio avviso.

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