Intervista a Umberto Veronesi di Dario Cresto-Dina MILANO - "Ho l'impressione che il dialogo con i vescovi sia diventato un monologo. Bisogna fermarlo", dice Umberto Veronesi: "Mi sembra che la Chiesa voglia condizionare le scelte di un paese che, se devo giudicarlo alla luce dei comportamenti dei suoi abitanti, è a maggioranza non credente, o poco credente". Nel tentativo di contribuire a frenare questa " invasione di campo " il professore ha scritto un libro su un tema spinoso che da sempre gli sta a cuore. È un libro che difende l'eutanasia volontaria. Il titolo è un manifesto, nel senso che dentro c'è già tutto: 'Il diritto di morire' , la libertà del laico di fronte alla sofferenza. Dove la parola laico è un simbolo, un marchio. Professor Veronesi, mentre lei parla di eutanasia il Vaticano attacca su concordato, pillola abortiva, pacs, e fermiamoci pure qui. Un autentico contro potere italiano? "No, perché di sol...
Mi sembra giusto, nella giornata della memoria, in questo paese che dimentica tutto in fretta.
RispondiEliminaChi era 174517?
E
“Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero.
RispondiEliminaCi toglieranno anche il nome. Il mio nome è 174517”
Primo Levi
Il disegno, invece è un autoritratto di Art Spiegelman, l'autore del meraviglioso romanzo a fumetti 'Maus'.
Ciao, 'rikotta.
Vedi me lo immaginavo che era Primo Levi...
RispondiEliminaCi sei stato ad Auschwitz? io si, nel 1993 credo. Colpiscono le stanze, una piena di valigie, una di protesi e stampelle, una di occhiali, una di capelli... non si buttava via niente... se non l'Uomo stesso.
Erika
3-443826
RispondiEliminaChi è, Beppe?
RispondiEliminanon si buttava niente, a parte gli uomini...sì....
RispondiEliminaSe non vado errato Spiegelman ha scelto di rappresentare gli ebrei come topi per una frase di Hitler, in cui il dittatore diceva di disprezzare gli americani perché avevano preso un topo (Mickey Mouse) e l'avevano trasformato in un modello.
RispondiEliminaNiente Lorenzo, vorrebbe essere simbolico. E' nessuno e tutti quelli che sono rimasti vittima del nazionalsocialismo. Solo "matricole", purtroppo.
RispondiEliminaradiofax, c'è questo, però http://service.spiegel.de/cache/international/0,1518,332781,00.html
RispondiEliminaBeppe. Ho sempre pensato di farmi tatuare il 174517. Salvo poi astenermi, per pudore e rispetto.
20 settembre 1943. Una grande spianata di uomini vicino al lago di Garda.
RispondiEliminaMattina. Soldati tedeschi urlando passano fra i prigionieri e ad uno ad uno li dividono.
Tu di qua, tu di la, tu di qua, tu di la..... all'infinito.
Tu di qua, tu di la.
Di qua, vanno in un campo di concentramento vicino a Torino. Di la vanno diretti in Germania.
Mio padre, classe 1915 e oggi 90 anni suonati addosso, fu tra i " di qua". Due suoi compagni fra i "di la".
Viaggio di sola andata.
Oggi nella memoria sempre piu labile di mio papà, nella sua mente che a volte ci lascia, il ricordo e il racconto di quel giorno è sempre indelebile e preciso.
Un dito puntato che ti cambia la vita, ti cambia il futuro, decide in un secondo come vivi o come muori.
" Ricordatevi che questo è stato" scriveva Primo Levi e che " è accaduto una volta e può accadere ancora".
Grazie, Bado. Un grosso abbraccio, col dito puntato verso il futuro.
RispondiEliminaTi stai splinderando?
"Mickey Mouse è il più miserevole ideale mai esistito... I sentimenti salutari dicono a ogni giovane indipendente e ogni persona dignitosa che il parassita sporco e immondo, il maggior poortatore di batteri del regno animale, non può essere il tipo ideale di animale... Basta con la brutalizzazione giudaIca della gente! Abbasso Mickey Mouse! Solleviamo la Croce Svastica!"
RispondiEliminaDa un articolo di giornale, Pomerania, Germania, a metà degli anni Trenta.
La citazione è tratta dal frontespizio dell'edizione Rizzoli/Milanolibri di Maus, 1992.
In effetti non era esattamente Hitler, ma era comunque un'idea che circolava in quel periodo. Chissà se Hitler sapeva che il giovane Walt Disney frequentava le riuinioni del Partito Nazista Americano...
A quanto pare, ognuno commemora a proprio modo.
RispondiEliminaDa quattro o cinque anni si farfuglia di un vagheggiato, presunto, fantomatico, pericoloso antisemitismo di sinistra.
RispondiEliminaGiustamente, costoro si riprendono il copyright.
Radiofax. Anche in Italia, ai tempi della "perfida Albione", si censurava tutto il materiale estero. Ma il duce adorava gustarsi Walt Disney in privato. Che strane coincidenze...
Fu proprio ambientando la vicenda sul lago di Grada, che uno degli ultimi uomini sulla terra, "canto" l'orrore ed il dolore degli "uomini di voce dura, quelli che domano i cavalli e dominano i fiumi: gli uomini cui risuona lo scheletro e cantano con una bocca piena di sale e di sassi".
RispondiEliminaVersi di un poeta come Lorca che condivise la sorte di Pasolini, assassinato da quella stessa mano che sconvolse l'Europa ed il mondo, e che sopravvive, funesta eredità, nelle incontenibili forme di quotidiana e criminale follia. Il nazifascismo si è nascosto come la Monaca di Monza...
Speriamo in Padre Fedele, allora!
RispondiElimina;)
;-) Ciao Lorenzo.
RispondiEliminaAcc... leggo oggi che la difesa si affida alla prostata difettosa del prelato.
RispondiEliminaPer tornare seri, segnalo il magnifico articolo di Ferdinando Camon, in prima pagina su l'Unità di oggi. Si parla delle accuse antisemite a... Primo Levi!