Pelle Rossa




















Rifiutavo i cowboys.
Questione di pelle, proprio. C'era un amore quasi fisico per gli uomini con la barba – Sandokan, “Keoma”, Jeremiah Johnson in “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo” – tutte proiezioni di mio padre, forse. E poi, i pellerossa. Li disegnavo dappertutto. Colori, piume. La lotta, l'ingiustizia.

Mia madre, una notte, mi svegliò apposta. Su Capodistria c’era il film sugli indiani, forse sentiva che li stavo sognando. La prima volta che rimasi alzato fino a tardi. C’erano di mezzo gli Uroni o gli Irochesi, e ne valse la pena. Ero ancora più pischello quando mi parcheggiarono in una stanza infilandomi un paio di cuffie e spacciandomi quella roba per canti indiani. Erano canti partigiani. Capivo che qualcosa non andava, ma ormai frittata era fatta. Le due tribù si saldavano.
Molti anni più tardi conobbi un poeta Cheyenne. Lance Henson ha quel volto che ti aspetti da uno così, con la barba pure. Parlò del suo popolo e di una canzone che lo commuoveva. "Strange Fruits", capolavoro di Lewis Allan, cantata da Billie Holliday e Nina Simone. La
segregazione razziale nell'America del sud, i neri linciati e appesi agli alberi come "strani frutti". Lance Henson descrisse un suo precedente viaggio in Emilia, la visita a un viale alberato dov'erano stati appesi i partigiani. Un nome per albero, in un lungo filare. La canzone gli tornò alla mente in maniera quasi automatica. Ne recitò il testo, commuovendosi.
A me venne in mente anche il filare degli schiavi di Spartacus, crocifissi alle porte di Roma imperiale.
Ci sono molti motivi per cui domani andrò in piazza.
Non discutibili. Partono dalle mie montagne e da tutto quello in cui credo.
Motivi con la barba.

Buon venticinque aprile.






opera iniziale: Frederic Remington, "Sunset on the Plains" 1905–1906


Commenti

  1. Ciao, sono di ritorno, grazie x ricordarci che il 25 aprile non è solo un ponte...

    bacioni, erika

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  2. Certo che il 25 aprile è un ponte! Quando lo abbiamo attraversato (lo hanno fatto i nostri nonni per noi) ci siamo trovati in un altro Paese.

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  3. motivi con la barba, bello... :)

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  4. Insomma mi sa che se sei quel che sei, bisogna dire grazie anche a mamma e papà, che ti hanno permesso di guardare gli indiani in TV di notte... ;-)

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  5. Peccato che ci sia tanta gente che non sa quel che è. E si mette a inveire contro un vecchietto reduce da Duchau, solo perchè dietro la carozzella c'è sua figlia.


    Quelli mi fanno schifo. Ma proprio schifo. Li condannerei a vedere film sugli indiani tutte le notti, da qui al prossimo 25 aprile.

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  6. Hai proprio ragione! C'è sempre qualche testa di vitello (mi scusino i vitelli) a cui farebbero bene anche qualche calcio nel sedere, oltre che i film sugli indiani!

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