Un'altra esperienza di morte apparente

Sono tornato dal paradiso dopo aver intervistato un poeta, il dottor Philip Strax, esse ti erre a ics. E' morto all'età di novant'anni lo stesso giorno del giocatore di baseball Joe Dimaggio, ed era l'autore di questo bellissimo distico:

Meglio all'amore l'apparato dedicare
Che dalla ruggine lasciarlo divorare.

    Autore di tre volumi di poesia, Philip Strax era anche radiologo. Perfezionò gli apparecchi radiologici, prima usati sopratutto per esaminare le ossa, in modo tale da poter scoprire noduli maligni nei tessuti molli dei seni. Le donne alle quali il dottor Strax ha allungato la vita grazie alla scoperta tempestiva dei tumori per mezzo della mammografia equivalgono, nel gergo del baseball, a migliaia e migliaia di BMS, ovvero di battute messe a segno.
La svolta nella sua carriera di medico, se non di poeta, fu la morte dell'amata moglie Gertrude ad appena trentanove anni di età.
Gertrude venne uccisa da un cancro alla mammella scoperto troppo tardi. Da allora in poi ogni momento della vita professionale di Strax fu dedicato alla lotta contro quella malattia. Con quale successo!
    L'ho trovato ai margini di una folla di angeli in delirio che volevano farsi autografare le ali da Dimaggio. Gli ho detto che dal suo entusiastico necrologio sul "New York Times" si capiva che lui amava profondamente le donne, e che altrettanto profondamente le donne amavano lui. Mi ha allora recitato questi versi sfacciatamente femministi di sua composizione:

Col canto e con le azioni ricordiamo ai poveri maschietti / Che in questo mondo di donne ci sono due tipi di uomini: / Quelli che sanno di essere deboli / Quelli che credono di essere forti.

Questo è Kurt Vonnegut che - nell'indispensabile compagnia di Jack Kevorkian, che mi ha salvato la vita cento volte, ormai - vi saluta. Alla prossima. Ciao.








Kurt Vonnegut


da "Dio la benedica dott. Kevorkian" (ediz. elèuthera)

opere a colori di Sheldon Greenberg



Commenti

  1. Dovrò essere grata anch'io a quest'uomo, di cui, confesso, non conoscevo nemmeno l'esistenza (intanto mi ha regalato quattro anni, ma sento che saranno molti, molti di più...)

    RispondiElimina
  2. Basta già il nome, Vonne(gut), e si sta già meglio :)

    RispondiElimina
  3. Abbraccione virtuale, Yzma. Forte.


    Todomodo. Abbraccio letterario!

    RispondiElimina
  4. illuminante e fonte di nuove informazioni il tuo post!:)

    grazie per i commenti che mi hai lasciato...

    un saluto e un buon w-end!

    S.

    RispondiElimina
  5. bel post, letto con interesse.

    RispondiElimina
  6. sibilla, sermau. Non ringraziate me, ma l'immenso Kurt Vennegut, di cui segnalo un interessante articolo sull'ultimo numero di "Internazionale"!

    RispondiElimina
  7. Uomini che sanno di essere deboli o uomini che credono di essere forti... Grande! Ed un genio che sa riconoscere queste differenze dove lo mettiamo? :-)

    RispondiElimina
  8. Lo farei presidente della Repubblica. Ma non si può. Mettiamolo nei blog. :)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vanessa

Has Fidanken!