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"Mr Berlusconi, per quanto lusingato possa sentirmi nel comparire nella Sua brochure, mi sento anche un po’ sfruttato. Le scrivo per cercare di precisare la posizione mia e del Suo governo riguardo i Paesi più poveri e quello che tutti noi potremmo ancora fare per aiutarli. A pagina 79 sono ritratto al telefono mentre mi congratulo con Lei per «le attività promosse dal Governo italiano in aiuto dei Paesi poveri». Ricordo una nostra conversazione in cui Lei si impegnava a sostenere e a implementare le decisioni del G8 per la cancellazione del debito dei Paesi che necessitavano di quel denaro per la salute e l'istruzione dei loro cittadini più bisognosi. La campagna per la cancellazione del debito, lanciata da Giovanni Paolo II unitamente ad altri, è stata uno dei grandi movimenti degli ultimi 50 anni e sono felice di poter constatare che, malgrado tutte le carenze nella realizzazione, circa 290 milioni di persone ora hanno una speranza. Il denaro proveniente dalla cancellazione del debito sta già portando grandi cambiamenti: in Uganda il numero di bambini che frequentano la scuola è quasi triplicato; in Tanzania è raddoppiato e in Mozambico milioni di bambini sono stati vaccinati.

La cancellazione del debito, tuttavia, non risolve i problemi di quel miliardo di persone che vivono con un dollaro al giorno. È solo un inizio.
Per sradicare veramente la povertà estrema è necessario un approccio più completo su più fronti. È necessario intervenire sugli squilibri commerciali; occorre garantire l'accesso a farmaci meno costosi per combattere l'Aids, la più grave crisi sanitaria degli ultimi 600 anni (6500 decessi e 9000 nuovi casi al giorno in Africa). La malaria, malattia mortale causata dalla puntura di zanzara (in Africa 3000 decessi al giorno, soprattutto bambini), è oggi un problema di facile soluzione. Nella regione del Lubombo, in Africa meridionale, gli aiuti del Global Fund, a sostegno delle misure governative locali, riscuotono successo nella lotta contro questa malattia. Ora occorre estendere iniziative di questo genere all'intero continente.
Queste persone muoiono per il motivo più stupido, Signor Presidente. Muoiono per mancanza di denaro.
Tragicamente, negli ultimi anni sotto questo governo, l'Italia è diventata l'ultima della classe tra le 22 nazioni più ricche del mondo, per la spesa pro capite a favore del Terzo Mondo. So che gli italiani non gradiscono arrivare ultimi. E di certo non piace nemmeno a Lei, Signor Presidente. Questa non è l'Italia che conosco e che amo. Gli italiani sono il popolo più generoso che io abbia mai conosciuto; come pubblico, come amici, sanno essere calorosi e generosi come nessun altro.
C'è un accordo, firmato al G8 a Gleneagles, in Scozia, che stabilisce un'inversione di rotta in questo mare di indifferenza (non parlo solo dell' indifferenza dell'Italia, ma di quella del mondo intero): l'Europa ha promesso di aumentare gli aiuti ai Paesi poveri fino allo 0,5% del Pil entro il 2010 e allo 0,7% entro il 2015, cioè meno di 1 centesimo per ogni euro, in dieci anni. Per l'Italia significherebbe più che raddoppiare l'attuale entità degli aiuti entro il 2010. In questo modo milioni di vite saranno salve. La Sua firma, accanto a quelle di Chirac, Blair e Bush appare su quel comunicato dello scorso anno.
Se l'impegno è reale e la Sua firma attendibile, allora il mondo vuole capire come l'Italia intende raggiungere questo obiettivo. Sarei profondamente onorato di vedere il mio nome nel manifesto di un leader con programmi chiari per mantenere le sue promesse fatte ai Paesi più poveri. Per ora Lei non ha offerto nessun chiarimento, anche se fortunatamente c'è ancora tempo.
In mancanza di programmi chiari, queste restano promesse vane. E mentre per me questo è solo un dispiacere, per le persone che io e tanti altri sosteniamo, è una questione di vita o di morte.
In attesa di una Sua cortese risposta,
Bono"


lettera al Corriere della Sera
















Commenti

  1. SVEGLIA!!!

    I NOSTRI FIGLI NON POTRANNO MAI GIOCARE PER STRADA O NEI PARCHI, COME ABBIAMO FATTO NOI, NESSUNO USCIRA' PIU' LA SERA PERCHE' IN GIRO CI SARANNO SOLO DELINQUENTI, OGNI CITTA' AVRA' IL SUO BRONX DOVE LA GENTE PER BENE NON POTRA' ENTRARE, E NEMMENO LE NOSTRE CASE, DOPO CHE CI SAREMO CHIUSI DIETRO SBARRE E PORTE BLINDATE, SARANNO PIU' SICURE... E' QUESTO IL MONDO CHE VOGLIAMO? QUESTO E' IL MONDO CHE CI HANNO CONSEGNATO 60 ANNI DI DEMOCRAZIA.

    E ALLORA, SE LO STATO NON E' IN GRADO DI DIFENDERCI, CON LE SUE LEGGI, I SUOI MAGISTRATI, LA SUA GIUSTIZIA E LA SUA POLIZIA, E' ARRIVATO IL MOMENTO DI DIFENDERCI DA SOLI, RICONQUISTARE LA NOSTRA TERRA, RIPRENDERCI LA NOSTRA ITALIA, E RIPULIRLA DA TUTTO QUELLO CHE L'HA INFANGATA, SENZA PERDONO E SENZA PIETA', E SENZA LA SCHIFOSA IPOCRISIA DELLA MORALE CATTOLICA E BENPENSANTE.

    GIUSTIZIA, ORDINE E GIUSTIZIA.


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  2. Un blog meraviglioso, poetico. Ti ho conosciuto dai commenti di Peppe (F4FAKE) e ti linko subito nel mio

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  3. Sottoscrivo chi sottoscrive, con un avvertimento. Idee, tutte. Simboli, no, non tutti. E quel nome, Totenkopf, la famigerata "unità-testa-di morto" delle Waffen-SS.


    Niet.


    Preferisco l'oblio, con sei dita per mano!

    ;)

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  4. Comunque ci sono riusciti e ci stanno riuscendo.

    A spostare la campagna elettorale su tutto, tranne che su quello che hanno ( o non hanno) fatto negli ultimi 5 anni e su quello che faranno se vincessero.

    La lettera di Bono è splendida, ma a una settimana dal voto, non sposta consenso.

    Non so Lorenzo cosa pensi, ma io vedo che siamo nell'angolo a fare catenaccio, spazzando alla viva il parroco ogni volta.

    Da questo punto di vista il Berluska sta davvero facendo un miracolo. Purtroppo.


    Sono molto preoccupato.


    Bado


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  5. Invece sposta, con senso.


    Pugili all'angolo, squadre catenacciare, parroci di provincia. Quante immagini, tutte squarciano 'sta plastica infinita che violenta la testa.

    Sarà una bella cartina di tornasole del nostro Paese.


    Torna sole.

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  6. Speriamo quello dell'avvenire.....

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  7. gira cuore, gira cuore...basterebbe davvero poco...

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  8. Potere alle maestre! ;)

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  9. aspettiamo di vedere i nostri prodi all'opera, perchè la pazienza ha un limite....

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  10. Certo, nuovi limiti abbisognano di nuove pazienze.


    Però, ricordo un baffetto che rispettò questo genere di impegni.

    ;)

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