Sessions



Milton Greene, Marilyn's Black Session, 1956


 






























Milton Pup, Mari's Slug Session, 2006
























































Commenti

  1. Creeping like a snail, Slithering like a slug, Growing in a shell, Living behind a shield...

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  2. Tutte frasi che ben si attagliano a Marilyn. Così come quelle foto, la sua penombra, il lato oscuro del pop. Difficile trovare una figura così intrecciata con la sua epoca. Doppia personalità, piscofarmaci, uomini, promesse, maccartismo e Strasberg, presidenti e channel, col sorriso fragile e la morte sempre sotto il cuscino.


    Green è uno dei pochi ad averla capita a fondo, aprendo la botola sull'abisso.


    A me toccano le lumachine, ma mi accontento! ;)

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  3. ... Ma son quasi sicura che tieni più alle lumachine che alle foto di Green. ;-)

    Siamo agli sgoccioli ormai eh?

    :-))

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  4. lumachine, mia figlia da piccola se le faceva camminare sulle mani (amava anche le lucertole e le rane, anche adesso)

    chissà il tuo frugolo cosa amerà :-)

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  5. Oh beh, come sempre è questione di come la si vive. Io probabilmente mi sarei sentita agli sgoccioli già da un mese. Chi lo sa! :-)


    Immagino che, come spesso ti succede, i retroscena di un avvenimento così importante e così dubbio, susciti e stimoli tutta la tua curiosità e la tua voglia di far chiarezza.

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  6. Emmemarie. Ehee…


    Yzma. Per la prima volta ho sentito in azione sul dito quella specie di boccuccia a ventosa. Sensazione divertentissima.


    Rugiada. Retroscena di due tipi. Il complotto politico e il dramma umano. La storia di questa donna che chiamava Clark Gable "papà", che cercò il padre, sempre. In Arthur Miller, nel primo matrimonio, con Di Maggio, nei numerosi confidenti, nelle pillole che ingurgitava con bicchieroni d'acqua.

    Questa donna che ribalta il senso del coltello nel burro. Era il burro che avvolge il coltello. Lei che impose a un pub razzista di far suonare Ella Fitzgerald.

    In qualche modo, una Billie Holliday vichinga.

    Per niente banale, neanche nei dettagli più nascosti.

    Lei che muore, e avvisano la polizia dopo due ore. Lei che muore, e non si trova più la sua agendina rossa. Lei che muore con le pillole.


    Ma non c'era nessun bicchiere d'acqua sul comodino.

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  7. Eh, hai ragione, Marilyn è un personaggio straordinario ed eccessivo, in vita e in morte (purtroppo), e vittima di una quantità di meschinità davvero eccessive (e irrisolte?).

    Ma in questo caso le serie di foto non consentono scelte, van viste tutte avidamente :)

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  8. Todomodo. Minoli ha dedicato uno stupendo reportage a Marilyn, usando proprio la testimonianza dell'amico Milton Green. La immortalava conoscendola, carpendone l'indole come nessun altro, forse.


    Rearwindow. Se riesci, grazie alla tua perizia informatica, recupera in rete quel reportage, perchè è molto "in tono" con il tuo post.

    L'allocuzione "Buona domenica" la eviterei, d'ora in poi. Ce l'hanno strappata, un po' come "Forza Italia". Soprattutto dopo la squallida intervista della Perego a Lory del Santo. Oggetto: il figlioletto Conor, precipitato da un grattecielo quindici anni fa. Pianti, cinismo e spot prezzolati. Il punto più basso di sempre. Me l'hanno fatta piangere, mrs lumachina, e la pagheranno. ;(


    Un giorno ci riprenderemo anche le nostre locuzioni, con buona pace del mahatma Bondi!


    RIVOLUZIONE SEMANTICA!

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  9. ... c'è sempre "Ogni Maledetta Domenica", oppure "Sunday Bloody Sunday", oppure...

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  10. "Finalmente domenica!", "La donna della domenica"...


    ;)

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  11. Sì, le avevo viste e trovate bellissime. Grassie, neh!

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  12. queste foto sono s-t-u-p-e-n-d-e!!!


    Tri

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